martedì 31 maggio 2011

La Calabria al tempo dei Borboni

(Durante il regno di Carlo di Borbone) il sistema della tassazione era privo del  più elementare  principio di equità
 e ciò spinse il governo ad avviare un nuovo catasto, detto onciario.... La riforma segnò, indubbiamente, un progresso rispetto al precedente sistema, se non per i tributi, osserva Villani, almeno per l'uniformità  nel rilevamento dei dati. Il catasto però rimase lontano dai principi di equità, che erano vigenti in Lombardia e Piemonte, per cui nelle terre del regno di Napoli  più si era  ricchi e meno, in proporzione si pagava.


giovedì 26 maggio 2011

I Savoia e il Sud

" Uno degli errori del regno sabaudo fu comunque lo scioglimento delle forze garibaldine, che godevano ancora molta popolarità, ma di cui i militari di carriera si fidavano pochissimo. Se le avessero integrate nell'esercito regolare, sarebbe andata allo sbando un po' meno gente addestrata all'uso delle armi, e soprattutto se ne sarebbe avvantaggiata l'immagine di un esercito che appariva "straniero" quasi quanto i  francesi, gli austriaci e gli spagnoli.

La Calabria al tempo dei Borboni

l’illuminista calabrese Francescantonio Grimaldi, nelle sue “Riflessioni sopra l’ineguaglianza tra gli uomini,”così descriveva nel 1779 la vita dei nostri piccoli paesi di provincia: “..un misto bizzarro di vita semplice e campestre, frammischiata di vecchi pregiudizi di secoli barbari e d’ignoranza, e condita, di quando in quando, del lusso e dei costumi correnti […] La sfera delle idee è ristrettissima, a proporzione della piccolezza degli oggetti che formano la base de’ loro bisogni, le arti sono rozze ed in picciol numero, le scienze non vi penetrano che per riverbero delle Capitali, ma non vi prendono mai radice […] ancora un residuo del carattere degli antichi nostri barbari; le piccole offese spesso sono cagione di atroci omicidi, le inimicizie sono durevoli e perniciose, il punto d’onore prevale ad ogni altro sentimento […] secondo il ristretto numero de’ loro bisogni”.