Faceva un freddo terribile, poiché il Natale era imminente; un senso di sollievo si diffondeva fra gli uomini quando, verso mezzogiorno d'una giornata di sole, si potevano sfilare per un poco i guanti perché la temperatura era salita a quindici, anche a dieci gradi sotto zero; ma già un'ora dopo scendeva rapidamente, e se qualcuno voleva approfittare dell'ultima luce del giorno e di un momento di calma per scrivere a casa gli auguri di Natale, doveva prima tenere a lungo la penna stilografica infilata in bocca affinché ridiventasse liquido l'inchiostro gelato nel serbatoio.
( Bedeschi- centomila gavette di ghiaccio - Mursia- pag 240
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