mercoledì 7 gennaio 2015

Auto al seguito

C'era una volta un servizio ferroviario chiamato: auto al seguito. Dava la possibilità a chi doveva spostarsi per regioni lontane di viaggiare in treno (cuccetta o vagone letto) e di spedire la  macchina con un treno che faceva lo stesso percorso. I vantaggi erano tanti: non bisognava affrontare migliaia di chilometri  di guida per arrivare  in Calabria e in Sicilia. Si partiva alla sera e si arrivava il giorno dopo al mattino. Ti alzavi, scendevi e la tua auto era lì pronta ad aspettarti  per percorrere gli ultimi chilometri che ti separavano da casa. Si arrivava riposati, non si inquinava l'aria, bruciando benzina, si evitava di creare code nelle autostrade. Tutti i treni viaggiavano al completo  e già a marzo erano chiuse le prenotazioni.  Decine di persone lavoravano per consentire questo servizio. Poi, non si sa perché si è deciso di abolirlo e i treni che  trasportavano le auto sono stati e sono tuttora abbandonati nelle stazioni ferroviarie. Attaccati e corrosi dalla ruggine. Uno spreco enorme.

 
Il servizio credo fosse attivo e se non lo era, per renderlo tale, visto l'apprezzamento della gente e i vantaggi, sarebbe bastato aumentare le tariffe, come del resto si è sempre  fatto con i biglietti dei treni.
Lo stato (o chi per lui) ha rinunciato senza un motivo valido, ad un servizio utile e  gradito da numerosi cittadini e ad incassare le tasse previste.
Che è successo dopo la cessazione?  piccoli imprenditori hanno sostituito lo stato nel servizio.  I proprietari di bisarche si prestano  a trasportare le macchine da un lato all'altro della penisola allo stesso  prezzo richiesto allora dalle ferrovie. Il  trasporto avviene però in nero e quindi senza nessun tipo di assicurazione.
 Consegni la macchina  e sperando che non succeda niente, la troverai a destinazione. Inoltre, contrariamente a quanto avveniva nelle ferrovie, lo stato non percepisce un solo euro da questo trasporto.

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